*CANNIBALE*VEGETARIAN.
I nostri "vizi" sono la causa maggiore di distruzione del pianeta. Sono come un enorme arma ad orologeria che piano piano colpisce noi stessi, la nostra casa, il nostro giardino, le scuole dei nostri figli, le nostre strade, le nostre città...fino ad arrivare al nostro pianeta.
Siamo preoccupati così tanto di salvaguardare la saluta della foresta amazzonica e proviamo pietà di fronte ad immagini che ci capita di vedere sui giornali (poco) o alla televisione (ancora meno) sul problema del surriscaldamento globale, siamo così interessati a giudicare quanto siano sporche le vie di quella o di quell'altra città, così oberati di impegni nei confronti del prossimo, la beneficenza, l'8x1000, i bambini dell'africa, siamo talmente ottusi e con gli occhi talmente puntati altrove dove il problema ci sembra più grande che ci dimentichiamo di guardare nel piatto. Ognuno nel suo, non in quello degli altri.
Siamo disposti a donare 1 euro via sms per sfamare i bambini del terzo mondo ma non siamo disposti a rinunciare ad un petto di pollo perché non sappiamo la verità. O in alcuni casi non la vogliamo sapere.
La verità è che se ognuno di noi rinunciasse per un giorno la settimana di consumare carne, pesce o derivati animali si sfamerebbero un po' più di bambini di quanti non ne sfameremmo donando un euro (gli allevamenti di animali da carne cibano gli animali -erbivori per lo più- con cereali che potrebbero essere invece utilizzati per sfamare le popolazioni del terzo mondo), se si rinunciasse alla carne una volta la settimana si eviterebbero gas serra prodotti dall'allevamento intensivo di animali da carne ovvero l'inquinamento maggiore nel mondo, più di tutti i veicoli, aerei, treni, navi di TUTTO IL MONDO, se ognuno di noi rinunciasse alla carne una volta alla settimana almeno non sarebbe un grave danno per sè ma sarebbe un grandissimo regalo per il mondo.
Non voglio parlare di salute, non sono un medico e non mi permetto di farlo, non so a livello medico cosa sia meglio mangiare per il nostro corpo, ma riconosco gli inganni, riconosco che un prodotto cresciuto in modo naturale ha dei tempi e dei modi che vanno rispettati, se un pulcino necessita di un determinato periodo di tempo per diventare pollo o gallina NON è di certo naturale che ciò accada in terzo del tempo suddetto. Lì a mio avviso c'è l'inganno! Lì a mio avviso noi consumatori siamo colpevoli perché queste alterazioni di produttività sono state studiate a tavolino dai venditori (affaristi) per far fede ad una richiesta smisurata, per far fede ad alla nostra ingordigia.
Fermiamoci a riflettere e chiediamoci quanto sia davvero necessario. E a tutti quelli che si stanno chiedendo da dove si prendono le proteine consiglio di guardare le tabelle (quelle veritiere!) nutrizionali di verdure, frutta, seitan e tofu -"carne" e "formaggio" dei vegani- in modo da chiarirsi un po' le idee e dissociarsi una volta per tutte dal pensiero comune per farsene uno proprio.
Siamo certi che non faccia bene al nostro organismo mangiare cose naturali sane genuine senza "distorsioni" e manipolazioni dell'uomo dovute al bisogno avido di fare soldi?!
Non sono un medico, ma da quando non ho più carne nel piatto io mi sento meglio.
Tornando alla mia scelta devo essere del tutto sincera e dirvi che la mia non è soltanto una scelta salutistica, la mia è soprattutto una scelta etica, empatica. Provo dolore nel sapere che gli animali soffrono, provo dolore nel sapere che l'uomo pensa e fa di tutto per mettersi nella posizione di poter decidere anche per i più deboli, per gli indifesi, per chi non può decidere della propria vita. Perchè è l'uomo che glielo impedisce.
La mia è una scelta che va oltre la salute (mangerei quintali di gelato alla soia, e non significa che mi farebbe bene solo perchè è alla soia!), certo comprende anche la salute, ma è strettamente correlata all'uguaglianza dei diritti dell'uomo e dell'animale. Per me non c'è differenza. Quando si crea dolore si fa qualcosa di sbagliato, dovremmo insegnarlo ai nostri figli, oppure impararlo da loro.
Peace*Love*and*GO*VEGAN.
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"NON SI PUO' MANGIARE
CIO' CHE HA UN VOLTO"
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